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All’altopiano di Santa Maria dei Monti (m. 1050) e alla sorgente del Vrecciaro

Itinerario EE (escursionisti esperti):
Partenza da Scala Santa Caterina. Da qui si risale il sentiero CAI n. 53, che porta al Rifugio di S. Maria dei Monti. Da qui si prosegue lungo il sentiero “01 Alta Via dei Monti Lattari” fino alla Sorgente dell’Acqua Vrecciara. Dopo aver ammirato lo splendido paesaggio del Golfo di Napoli e del Vesuvio ed essersi ristorati con la degustazione di prodotti tipici, ci si avvia in discesa verso la Valle delle Ferriere, costeggiando l’acquedotto del Ceraso (che rifornisce le città di Scala e Amalfi). Dalla località Ficanoce si prosegue lungo il sentiero CAI n. 57, che si snoda sovrastando la Valle delle Ferriere, per arrivare a Scala in località Minuta e poi a Ravello.
N.B. Il tracciato è riservato ad escursionisti esperti (attrezzati con scarponcini e bastoncini da trekking), in particolare per il tratto in discesa dall’Acqua Vrecciara alla Valle delle Ferriere. L’alternativa per i meno esperti è di ritornare a Ravello ripercorrendo il più agevole tracciato fatto all’andata.

L’altopiano di Santa Maria dei Monti, posto a 1050 metri sul livello del mare, domina gli abitati di Scala e Ravello e di parte dei villaggi costieri. Il luogo, noto soprattutto per la bellezza paesaggistica, è degno di nota anche per un’altra sua vocazione, quella legata al culto religioso. La zona, infatti, nel corso della storia è stata sede di un eremo, che è stato meta di pellegrinaggio da parte di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Egli, durante il suo soggiorno scalese, andava spesso Santa Maria dei Monti, dove si raccoglieva in preghiera davanti ad un simulacro di legno della Vergine lì presente. L’area, difatti, da diverso tempo era sede del culto della Madonna, che attirava pellegrini da tutti i villaggi limitrofi. Sull’altura era stata edificata una piccola chiesetta, che, però, è stata interessata da diversi danneggiamenti già nel corso del XVIII secolo, causati sia dalle intemperie che dagli uomini. Ricostruita più volte nel corso del tempo, la ex chiesa è oggi un rifugio per chi passa per questi luoghi.

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